Giorgio Gualerzi, Famiglia Cristiana
La migliore delle giovani voci sopranili espresse dal nostro Paese conferma tutta la sua bravura nella donizettiana “Gemma di Vergy” riportata al Festival di Bergamo.
Gemma di Vergy, nonostante il libretto sconclusionato, fu una delle opere donizettiane più popolari dell’Ottocento. Protagonista è la gelosia femminile all’ennesima potenza, impersonata da Gemma, castellana francese del XV secolo ripudiata dal marito, che richiede un soprano drammatico di agilità dotato di grande temperamento e di prestigio scenico (la prima fu la talentuosa Giuseppina Ronzi De Begnis). Riportata in vita nel 1987 dal Festival di Bergamo grazie ad Adriana Maliponte, l’opera è riapparsa ora nella stessa sede, penalizzata dalla connaturata debolezza drammaturgica, ma esaltata dal prevaricante delirio della bistrattata Gemma. Costei ha trovato un’eccellente interprete in Maria Agresta, la migliore delle giovani voci sopranili espresse dal nostro Paese. Il suo notevole patrimonio vocale attende soltanto di essere disciplinato e orientato nella giusta scelta del repertorio, dalla quale dipende il suo più o meno brillante avvenire.